Ogni tanto ritorniamo anche noi da queste parti per lasciarvi un piccolo pensierino. Se fino ad oggi siamo stato o meglio sono stato molto cattivo, pubblicando solo annunci di leggi oppure verdetti che ammazzavano la rete e il popolo della rete, oggi invece questa monotonia cambia.

Infatti, mentre qui dalle nostre parti continuiamo ancora a tener chiuso e di chiudere tutti i progetti assomiglianti alla Baia dei Pirati (ThePirateBay), in altri stati come la Spagna le cose cambiano.
A quanto pare di nuovo qualcuno è davanti a noi e ci guarda dall'alto e anche con molta sorpresa.

Gli spagnoli non solo dimostrano di essere più garantisti anche quando prova ad essere repressiva, ma allo stesso tempo emette una storica sentenza che formalizza nero su bianco quel che in fondo ogni intellettuale onesto dovrebbe essere costretto ad ammettere (Barbareschi escluso): se è lecito prestarsi un libro o un dvd, lo è altrettanto scambiarsi un link.

Si si avete capito bene. Per loro questo tipo di attività non è più così illegale come dalle nostre parti.



Fino alla fine degli anni '90 l'industria dell'intrattenimento musicale ha prosperato lucrando sull'arte, a discapito di un'enormità di talenti che venivano messi in disparte perché non rientravano nelle logiche di mercato di rampanti e spregiudicati mercenari di accordi ed armonie, oppure perché non erano "figli di". Potevano farlo perché erano proprietari della tecnologia e stabilivano legami di esclusiva con le catene di distribuzione che non lasciavano spazio a nessun altro, all'infuori del loro elitario catalogo. Direttori artistici dall'aura carismatica, semidei assisi sul monte Olimpo, oggetto di leggendari aneddoti, guardavano dall'alto al basso il giovane musicista che bussava alla loro porta, grato di avere strappato loro anche una sola misera vaga promessa, quel "le faremo sapere" che è stato l'incubo di intere generazioni. E mentre la maggior parte dei talentuosi poeti in erba facevano la fame, le lobbies creavano mostri che generavano profitti inimmaginabili, condannando la musica ad un appiattimento stilistico e di contenuti che ha progressivamente inaridito la nostra capacità di percepire le sfumature. L'importante era normalizzare a 0 decibel.


[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

diciamo che secondo il mio punto di vista, il p2p non dovrebbe essere definito illegale, anzi.
Il problema della illegalità subentra quando si scaricano programmi,film,musica coperti da copyright.

possedere un coltello non è illegale, ma se lo si usa per ammazzare le persone.....

più o meno è lo stesso discorso, se usassi il p2p per scaicare una distro di linux, ad esempio sono in perfetta legalità.

si è vero quello che tu dici.. e nessuno può dire che non hai ragione...

ma nessuno ti può incolpare per aver ammazzato una persona, solo perché hai dato il tuo coltello a un'assassino... tu non puoi sapere quello che lui farà con il coltello...

la stessa cosa vale per i link di qualunque tipo essi siano... uno gli condivide, come un motore di ricerca, ma mica può sapere che cosa fanno gli utenti???

io mi sono guardato più di qualche volta il film in streaming, però dopo sono andato al cinema... esempio: Avatar l'ho visto prima io e poi tutta la famiglia (4 persone) siamo andati a vederlo... aggiungo in 3D, io l'avevo visto in streaming in 2D...

adesso io non so se tutti fanno come me... ma io e la mia ragazzo lo abbiamo fatto e lo facciamo....

secondo me il p2p da un lato è buono....ma dall'altro no...per esempio è utile per scaricare come dite voi le distro linux ma dall'altro va un pò a creare problemi agli artisti che non vendono copie dei loro album perchè la gente li scarica....anche se c'è da dire che molti artisti usano il p2p per farsi conoscere...quindi morale il p2p ha i suoi pro e contro direi più pro che contro

si anche questo è vero...

poi io vi dico anche un'altra cosa... è vero che gli artisti a volte fanno fatica ad emergere per colpa del p2p e del filesharing (anche se lo utilizzano pure loro come detto da Mira), ma sono anche i primi ancor prima di lanciare il loro album a scaricare quello degli altri... ma c'è di più, alcuni di loro potrebbero guadagnare di più se vendessero o distribuissero le loro creazioni via i canali di file sharing...

come mi dirette voi?? cercare dei sponsor da inserire nella cartella dei file... oppure utilizzare dei canali di condivisione che ti offrono soldi per ogni download ricevuto...

adesso so che vi potreste mettere a ridere, ma fattevi due calcoli... e poi vedrette che ogni giorno riceverebbero dei soldi in modo diretto e non passando per la casa discografica oppure per la SIAE ecc ecc....

si questo si ma da un lato la casa discografica ti fa più pubblicità...invece se te la fai tu la fai ad un pubblico ristretto e quindi hai sempre meno guadagni

ovvio anche quello che dici tu è molto molto vero...

ma ci sono delle società internazionali che si occupano di pubblicità che non scherzano mica, e a volte prendono meno soldi in confronto alla percentuale richiesta dalla casa discografica...

non dimentichiamoci che si tengono loro i diritti sulla canzone per 50/70 anni e non l'autore de pezzo... ci sono cantanti come Franco Califano (finito alle Iene e telegiornale) oppure Ron (Rosalino Cellamare finito alla Iene e telegiornale) per quanto sono poveri... non dimentichiamo che parliamo di due mostri della canzone italiana conosciuti all'estero e che cantano da sempre...

sisi su questo hai ragione si prendono troppi soldi

io posso capire l'artista che non guadagna, ma non vuol per forza dire che è colpa di coloro che fanno da motore di ricerca, mettendo i link all'interno dei loro progetti web...

e poi moltissimi di loro non guadagnano un ficco secco da questa condivisione dei link, anzi molto spesso perdono solo che tempo... penso di parlare per cognizione di causa...